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Psiconeuroimmunologia: l'asse dello stress.
La parola stress è sempre più frequente nel linguaggio comune ma non tutti conoscono la reazione biologica connessa a questo fenomeno e la sua influenza sul funzionamento del nostro organismo, sul sistema immunitario in primis.
La "reazione biologica di stress" viene scoperta da Hans Selye, un medico ungherese nato nel 1907. Selye studiò a Praga, a Vienna ed infine emigrò in Canada dove lavorò per tutta la vita.
Oggi possiamo dire che i suoi studi hanno profondamente cambiato la visione della medicina e dell'organismo umano anche se sono stati necessari parecchi anni per essere riconosciuti nel loro reale valore.Il suo lavoro fondamentale fu pubblicato nel 1936 su Nature, tutt'oggi fra le più importanti riviste scientifiche del mondo, riguardava alcuni esperimenti condotti sui topi e concludeva che qualsiasi sia l'agente stressante - fisico (caldo/freddo intensi), tossico, emozionale - dal punto di vista biologico l'organismo reagisce sempre allo stesso modo: attivando una reazione biologica interna che Selye misurò come aumento dell'ACTH (corticotropina) e del cortisolo nel sangue. L'ACTH è un ormone prodotto dall'ipofisi che stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, si pensò quindi che la reazione di stress fosse attivata dall'ipofisi; solamente nel 1981 si stabilì che, prima ancora che dall'ipofisi, la reazione di stress viene generata dall'ipotalamo il quale produce un ormone, CRH, che induce l'ipofisi a secernere l'ACTH, il collegamento tra ipotalamo e ipofisi è strettissimo: non solo attraverso la via nervosa ma anche attraverso quella vascolare. Abbiamo quindi una reazione a cascata: Ipotalamo, ipofisi, surrenali, aumentata produzione di cortisolo.
Il cortisolo è prodotto dalla corteccia delle ghiandole surrenali mentre la loro parte interna - midollare - contiene cellule del tutto identiche alle cellule nervose che producono catecolamine: adrenalina, noradrenalina e dopamina; queste cellule, che si trovano anche nell'intestino, sono a tutti gli effetti cellule nervose.
Le catecolamine compongono una miscela eccitante responsabile della reazione di stress acuta che proviamo tutti, ancora prima di reagire, quando ci troviamo di fronte ad un pericolo improvviso: pelle d'oca, tachicardia, respiro anomalo.
La midollare del surrene rilascia la miscela in millesimi di secondo, grazie ad un collegamento diretto attraverso una via nervosa con l'ipotalamo, e provoca la situazione di allarme, attraverso il neurovegetativo.
Possiamo affermare quindi che lo stress si manifesta attraverso 2 "bracci":
Un braccio chimico: ipotalamo, ipofisi, surrene e cortisolo.
Questo braccio lavora più lentamente in quanto è necessario produrre sostanze che non sono già precostituite nel cervello, nell'ipofisi, nelle surreni, è necessario sintetizzarle e metterle in circolo, è un lavoro lento ma molto importante perchè i suoi effetti perdurano per un lungo periodo.
Un braccio nervoso: è un braccio rapidissimo, viene attivato in millesimi di secondo, la produzione di catecolamine è immediata, arriva subito ma ha un tempo di vita limitato, dopo mezz'ora le sostanze vengono degradate e non sono più attive.
Questo sistema con la sua produzione finale di ormoni e neurotrasmettitori è in grado di influenzare potentemente sia il cervello, e la sua attività, sia il sistema immunitario, quindi possiamo dire che da una reazione biologica di stress si espletano influenze sui grandi sistemi di regolazione del nostro organismo, innanzi tutto il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario.
Vediamo quello che accade nel sistema immunitario.
I linfociti, che sono una classe fondamentale del nostro sistema immunitario, sono dotati di recettori per i "prodotti" del sistema nervoso centrale, possiamo dire che le "parole" che il cervello emette vengono raccolte e decodificate dalle cellule immunitarie e, al tempo stesso, la cellula immunitaria è in grado di produrre sostanze del tutto simili a loro volta lette e recepite dal sistema nervoso centrale, quindi la comunicazione tra il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario è bidirezionale.
Il sistema dello stress non solo è in grado di inviare messaggi alle cellule del sistema immunitario ma anche di orientarne l'attività, infatti non si limita a difenderci dai batteri e dai virus ma virtualmente svolge un ruolo i quasi tutte le patologie.
Se andiamo a vedere il nostro ambiente interno anche a livello di un solo "pezzetto" del nostro organismo troveremo sempre la fibra nervosa, la terminazione del sistema nervoso, gli ormoni - prodotti localmente o trasportati attraverso il sangue - e cellule immunitarie a vari livelli di attivazione e di coinvolgimento: nel nostro microambiente troviamo la complessità cioè una connessione generale tra i sistemi.
Ora ci stiamo occupando dell'asse dello stress ma è importante sapere che esistono altri "assi" e più precisamente l'asse tiroideo, l'asse somatotropico (ormone della crescita), l'asse gonadico, tutti "comandati" dall'ipotalamo.
Abbiamo così una base materiale scientifica di ogni ragionamento sul funzionamento olistico dell'organismo umano.
Più che sopprimere, lo stress modula il sistema immunitario. Ora mentre i globuli rossi sono tutti eguali tra loro i globuli bianchi - leucociti - si dividono in varie classi e sottoclassi, ognuna con un compito ben preciso. I linfociti costituiscono una classe e si dividono a loro volta in 3 gruppi sottostanti:
Linfociti Th1, Th2, Th3.
I linfociti Th1 ci proteggono dai virus e dalle cellule neoplastiche mentre i Th2 ci difendono dai parassiti, dai batteri, dagli allergeni e dalle sostanze tossiche, questi due sottogruppi dovrebbero teoricamente essere bilanciati.
Ora quando l'asse dello stress è "sregolato" anche la "bilancia" Th1-Th2 si sregola a sua volta e, a seconda del tipo di sbilanciamento ci troveremo di fronte a patologie virali, tumorali, allergie, patologie autoimmuni.
La scienza che studia i rapporti tra psiche, cervello e sistema immunitario viene chiamata psiconeuroimmunologia e rappresenta un grosso passo avanti rispetto alla psicosomatica così come viene intesa tradizionalmente, questa infatti riconosce una relazione a "senso unico" dal cervello, o psiche, al corpo mentre la psiconeuroimmunologia vede anche il processo inverso, incardina cioè l'attività cerebrale-emozionale all'interno di un contesto fisico determinato tenendo conto che in un individuo il sistema corporeo influenza potentemente la stessa attività cerebrale-emozionale.
Tutto ciò rappresenta al tempo stesso un superamento della psicosomatica tradizionale ed una conferma della sua intuizione circa l'influenza della mente-cervello sul resto del corpo conferendo basi biologiche a questa relazione.
Come possiamo difenderci dallo stress:
Meditazione
Sono comparsi studi su riviste scientifiche classiche che dimostrano che sotto meditazione il cervello compie cambiamenti rilevanti producendo endorfine e altri neurotrasmettitori, riduzione del cortisolo, aumento della melatonina, riduzione della noradrenalina, aumento della serotonina, si verifica inoltre un rapido ripristino dei valori base del cortisolo circolante nel sangue e una deviazione del flusso sanguigno al cuore ed al cervello: le persone che fanno meditazione sviluppano una capacità di gestire il sistema dello stress molto più elevata degli altri.
Alcune assicurazioni mediche americane hanno svolto degli studi sui meditanti: negli USA c'è una grande università, la Marish International University, in cui tutti gli iscritti e i docenti, oltre a seguire i normali corsi, praticano la meditazione. Le assicurazioni hanno studiato il personale di questa università confrontandolo col personale di un'università simile nello stesso luogo ed hanno verificato che i primi riducevano il tempo di ricovero ospedaliero del 50% e nelle patologie cardiovascolari si è accertata una riduzione della mortalità fantastica, tra il 70% e l'80%.
La fonte di questa ricerca è al di là di ogni sospetto: le assicurazioni non avevano nessun interesse a manipolare i dati.
Attività fisica
Maggiore produzione di serotoninaMaggiore produzione di endorfine
Influenza sul sistema immunitario
Controllo cortisolemia e glicemia
Cibo
E' un grandissimo modulatore: capacità di incidere sulla sintesi dei neurotrasmettitori, capacità di modulare l'energia, soprattutto la cosiddetta energia centrale, quella cerebrale, capacità di mantenere solido il SNC.
Rimedi elettivi
Fitoterapia:
- Hypericum perforatum
- Griffonia simplicifolia Baill
- Passiflora incarnata
- Piper methysticum Forster - Kawa Kawa
- Valeriana officinalis
- Alga Klamath
- Spirulina
- Ficus carica
- Panax ginseng
- Eleutherococcus senticosus
Nutrizione ortomolecolare:
- Magnesio
- Vitamina B6
- Vitamina B8
- Vitamina B9
- Vitamina B12
- Fermenti lattici
- Probiotici
Oligoelementi:
- Manganese-Cobalto
- Litio
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